Perchè lo sviluppo personale fa bene alla salute
L’emergenza sanitaria legata al coronavirus che stiamo vivendo, ha riportato potentemente alla ribalta il tema della salute, e con esso argomenti importanti quali la guarigione, la prevenzione, la gestione degli investimenti nel sistema di cura delle malattie.
Ti sei mai chiesto cos’è per te la salute?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) definisce la salute come:
Stato di completo benessere fisico, sociale e mentale, e non soltanto l’assenza di malattia o di infermità
E’ interessante porre l’accento sul fatto che essere sani non vuol dire solo con assenza di stati patologici, bensi sperimentare un benessere che va al di là del piano fisico.
La salute è anche uno dei diritti umani fondamentali che secondo la Carta di Ottawa ha bisogno di alcuni pre-requisiti: la pace, risorse economiche adeguate, il cibo e l’abitazione, un eco-sistema stabile e un uso sostenibile delle risorse. Ciò sottolinea lo stresso legame esistente tra le condizioni sociali ed economiche, l’ambiente fisico, gli stili di vita individuali e la gestione a livello di governo della comunità umana.
La salute non viene considerata una condizione astratta, quanto il mezzo che permette alle persone di condurre una vita sul piano individuale e sociale.
E come la salute si lega allo sviluppo personale?
Occuparsi della propria crescita come persona significa poter sviluppare una coscienza propria, libera, indipendente, e consapevole del proprio ruolo nella vita. A ciò si collegano concetti quali l’autonomia e la capacità di gestire la relazione con se stessi: chi ha la fortuna di fare un lavoro su di sè impara a ritrovare il contatto con la propria interiorità e questo per il proprio benessere e salute è fondamentale.
Significa saper ascoltare i propri bisogni fisici ed emotivi, riconoscere i sintomi, non trascurarsi, agire per sradicare tutto ciò che può generare malattia e avere una certa lungimiranza a livello di prevenzione, evitando abitudini controproducenti e dannose (vedi fumare, mangiare male, non fare attività fisica etc) e mantenere una certa disciplina nel coltivare abitudini benefiche.
Quindi favorire il proprio stare bene significa anche prendersi del tempo e dello spazio per lavorare sulla propria centratura personale al fine di costruire intorno a se le condizioni di vita opportune.
Favorire solide basi di equilibrio personale, diventa la miglior forma di protezione, “anticorpi psicofisici” che salvaguardano la nostra tenuta mentale ed emotiva, il nostro benessere, la nostra salute anche in momenti in cui veniamo sottoposti a forti e martellanti stress.
Dedicare il giusto spazio alla “manutenzione” del proprio sviluppo ed equilibrio personale, significa avere un atteggiamento lungimirante, che non aspetta di farsi trovare impreparato al momento dell’emergenza.
Tutto ciò per una ragione importantissima: gli ormoni dello stress inibiscono il sistema immunitario.
Come spiega il famoso biologo Bruce Lipton, quando si vuole impiantare un organo dal paziente A al paziente B, i medici somministrano ormoni dello stress e poi trapiantano. Perchè? Perchè il sistema immunitario è sospeso dagli ormoni dello stress, cosi l’organo estraneo non viene rigettato.
Al giorno d’oggi pressioni di stress continue, notizie preoccupanti e stressogene dai telegiornali, immagini che colpiscono il nostro inconscio, cronace che spaventano e allertano come vediamo virus, allarmi sanitari, attacchi terroristici, crolli di borsa, crisi economiche, guerre, migrazioni di massa, inquinamento globale etc..
Il risultato è che molte persone sono cosi più esposte e soggette a disturbi e malattie, derivate dall’attivarsi della chimica della paura.
Dice la Dott.ssa Poli in un recente articolo : “Le ricerche delle neuroscienze affettive ci dicono che esiste un legame profondo tra paura, stress, sistema neurovegetativo e immunitario e che il sistema immunitario risente dello stato di angoscia, dell’isolamento sociale, del senso di insicurezza e rifiorisce quando si ha la percezione di [ndr] sicurezza, bellezza e si mantiene vivo il coinvolgimento sociale. Parlare di paura, continuare a guardare di ora in ora l’Ansa del momento, fa male alla biochimica e alla biofisica di corpo e anima.”
Lo psichiatra Raffaele Morelli ha detto in questi giorni che “la paura del virus è più pericolosa del virus perchè inibisce le difese immunitarie”.
Per cui bisogna fare molta attenzione anche a filtrare le informazioni che riceviamo, proteggerci, scegliere a cosa sottoporci e da cosa farci influenzare, consapevoli che tutto ciò attiva delle reazioni fisiche e psichiche in noi.
La malattia è lo stato avanzato del problema, quando ormai le difese sono state abbattute, la soluzione è quella di prevenire il problema attivandosi già quando si sta bene, per nutrire e fortificare la salute del proprio corpo e della propria mente. Anche perchè piano fisico, emotivo, mentale, energetico sono strettamente collegati.
Dobbiamo infine prendere coscienza che i primi creatori della nostra salute siamo proprio noi.
La nostra salute è influenzata da determinate condizioni ambientali, a livello di aria che respiriamo, acqua che beviamo, qualità del cibo che ingeriamo nel nostro corpo, ma anche di persone che frequentiamo, emozioni e stress che affrontiamo.. tutto questo ha un’influenza su di noi perchè crea accumuli nel tempo sul nostro livello generale di equilibrio psicofisico.
Da un lato l’ambiente e il clima in cui siamo immersi è dovuto a cause “esterne”, conseguenze di scelte globali più ampie da parte di chi gestisce questioni pubbliche e d’altro canto è dovuto anche direttamente a noi e alle nostre scelte di stile di vita personali.
Questo ci richiama al concetto di responsabilità e capacità di gestire se stessi, nel capire ciò di cui abbiamo bisogno per stare bene, essere sani e in salute, sia a livello di condizioni fisiche che psicologiche ed emotive che andiamo a favorire nella nostra quotidianità.
E’ comprensibile lamentarsi di governanti e multinazionali che inquinano il mondo contaminando la nostra esistenza di sostanze tossiche e malsane e combattere affinchè “dall’alto” chi ha voce in capitolo, prenda le misure necessarie a non mettere in pericolo la vita delle persone. Al contempo è importante non nascondersi dietro agli alibi e mobilitarsi in prima persona, sviluppare una autonomia e autosufficienza nel
garantirci ciò che sostiene la nostra salute, attraverso scelte e uno stile di vita che non siano un autogoal a noi stessi.
Oltre che per un mero senso di auto preservazione, la lezione che stiamo apprendendo in questi giorni è che avere degli accorgimenti per non incorrere in complicanze e problemi di salute serve anche per non pesare sulla comunità e sui costi umani, economici e di gestione che il trattamento delle malattie inevitabilmente richiede. Con l’emergenza corona virus abbiamo tutti preso atto che più persone malate da gestire e curare significa strutture, materiali, personale che hanno limiti oltre che ingenti costi per tutta la comunità.
E allora anche in “tempi di pace” non è solo una scelta personale e individuale curare la propria salute e fare prevenzione, ma una scelta di responsabilità civica e collettiva.
Ecco che allora è utile a tutti avere intorno persone mature che sanno badare a se stesse e alla propria salute in senso più ampio (insieme alla compassione al sostegno e all’aiuto a chi è più fragile e suo malgrado è incorso in stati di malattia).
Anche sugli aerei nelle pratiche di emergenza si dice a chi accompa un minore, di mettere il respiratore prima a se stessi per salvaguardare la propria sopravvivenza e poi occuparsi del piccolo. Questo perchè se comprometti la tua vita non potrai essere nemmeno di aiuto gli altri che hanno bisogno di te.
Allora se vogliamo fare qualcosa di bello e utile per la nostra comunità, occupiamoci anzitutto di noi stessi, della nostra salute, autosussistenza, del nostro sviluppo personale e del nostro equilibrio. E’ a mio avviso il gesto di amore più intelligente e alla nostra portata.